mercoledì, Maggio 15, 2024
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Oltre l’Alzheimer: scopriamo le altre forme di Demenza e le loro cause

È abbastanza comune essere portati a identificare il termine demenza con la malattia di Alzheimer. Sebbene l’Alzheimer sia tra le cause e forme più frequenti, la parola demenza si riferisce a un gruppo più ampio di patologie, accomunate da un declino cognitivo, rispetto al precedente stato, che interferisce con il vivere quotidiano.

Schematicamente, le cause di demenza possono essere divise in due grandi gruppi:

  • forme neurodegenerative, a cui appartiene anche la malattia di Alzheimer, e che sono in genere considerate irreversibili;
  • forme non neurodegenerative, potenzialmente reversibili.

    In questa sede ci soffermeremo su alcune di queste cause e forme di demenza diverse dall’Alzheimer. Dunque ne descriveremo le caratteristiche peculiari e, quando disponibili, le possibilità di intervento. È necessario, comunque, sottolineare che questa classificazione è semplificativa. Infatti è possibile che in una stessa persona coesistano più cause di demenza, creando dei quadri clinici misti.

Demenze neurodegenerative
  • Demenze frontotemporali (FTD). Si tratta di un gruppo di demenze accomunate dal prevalente interessamento di due aree dell’encefalo, denominate lobo frontale e lobo temporale. Si caratterizzano per un’età di insorgenza più precoce rispetto all’Alzheimer e per un decorso relativamente più rapido. Il trattamento è principalmente sintomatico. Tra i quadri più frequenti ricordiamo:
    • FTD-variante comportamentale. Si caratterizza per alterazioni del carattere (ad esempio diminuzione della vita sociale e dell’empatia), comportamenti disinibiti e/o impulsivi, disfunzioni esecutive (come inflessibilità mentale). Questi sintomi sono più precoci e più marcati rispetto al deficit di memoria, che invece è prevalente nella malattia di Alzheimer.
    • Afasia primaria progressiva. Esordisce con iniziali problemi nella produzione linguistica spontanea, come ad esempio errori di sintassi, difficoltà a reperire le parole, stereotipie verbali. La comprensione del linguaggio è relativamente risparmiata. Le abilità sociali sono, almeno all’inizio, risparmiate.
    • Demenza semantica.  Fin dall’inizio si associano difficoltà sia nella produzione che nella comprensione del linguaggio. Viene riferita come una perdita di memoria relativa al significato delle parole, al nome degli oggetti e al riconoscimento dei volti. Possono associarsi alterazioni affettivo-comportamentali (depressione, apatia, irritabilità).

Due ulteriori forme di FTD sono quelle in cui i caratteristici sintomi comportamentali si associano a sintomi motori propri di altre malattie neurologiche (Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia di Parkinson). 

  • Demenza a corpi di Lewy. È la seconda causa di demenza, dopo l’Alzheimer. Si caratterizza per fluttuazioni nelle abilità cognitive e nell’attenzione, allucinazioni visive, disturbi del sonno REM. Inoltre, sono presenti sintomi motori di parkinsonismo, tra cui rigidità, tremori, movimenti rallentati. Caratteristicamente ha una progressione più rapida dell’Alzheimer.
Demenze non neurodegenerative
  • Demenza vascolare. La causa della demenza è da ricercare in danni ischemici e/o emorragici all’encefalo. La presentazione clinica è variabile, a seconda dell’area colpita dal danno. Si tratta in genere di soggetti con multipli fattori di rischio cardiovascolari (ipertensione, dislipidemia, diabete, etc.). Una caratteristica specifica, ma non identificabile nel 100% dei casi, è l’andamento “a scalini” del deterioramento: si osserva l’alternanza di repentini peggioramenti seguiti da periodi di relativa stabilità. In questi soggetti il trattamento è mirato soprattutto al controllo dei fattori di rischio cardiovascolari con lo scopo di prevenire nuovi eventi ischemico-emorragici.
  • Demenze da deficit nutrizionali. Gravi deficit vitaminici (vitamina B1, vitamina B12, niacina) possono essere causa di demenza. In particolare, la demenza da deficit di vitamina B1 è tipica dei soggetti che fanno abuso di alcol. Se diagnosticate in una fase non troppo avanzata e trattate con adeguate integrazioni nutrizionali, sono reversibili.
  • Demenze da cause metaboliche. Forme gravi e prolungate di ipotiroidismo non trattate, insufficienza renale in stadio terminale, malattia epatica cronica in fase avanzata sono potenziali cause di forme di deterioramento cognitivo reversibili.
Pseudodemenza

Un cenno a parte va fatto per la pseudodemenza. Si tratta di una condizione clinica abbastanza comune nell’anziano, che non configura una forma di demenza, ma può essere confusa con essa. La cosiddetta pseudodemenza è una modalità di presentazione della depressione negli anziani. Essi manifestano intensa preoccupazione e continue lamentele per la presenza di difficoltà cognitive. Inoltre, possono essere presenti preoccupazioni per la propria salute fisica. Generalmente questi sintomi insorgono in seguito ad eventi stressanti, come morte del coniuge e pensionamento. È importante distinguerla dalla demenza in quanto è possibile trattarla con i farmaci antidepressivi.

Dott.ssa Giulia D’Alvano (Dottoressa in Medicina e Chirurgia)


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