mercoledì, Dicembre 4, 2024
Sportello TAM TAM

Fobie e psicoterapia nel caso clinico del piccolo Hans

Il tema di questo mese per il progetto TamTam Psicoterapia Sociale sono le fobie. Le fobie rientrano tra i disturbi d’ansia descritti nel Dsm 5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come abbiamo illustrato in un articolo precedente.

Come si può definire una fobia?

La fobia viene definita come la paura o l’ansia marcata verso un oggetto (aghi, sangue, animali, temporali, paura di prendere l’aereo, ecc) o verso una situazione specifica. Alcuni esempi sono l’agorafobia (il timore ossessivo di attraversare una piazza o un ampio luogo aperto) o la fobia sociale. In particolare, la persona che soffre di una fobia specifica prova una paura marcata, persistente e sproporzionata sia quando lo stimolo fobico è presente; sia quando si aspetta di affrontare un oggetto o una situazione specifica. 

Quali sono le origini di una fobia?

Le fobie possono avere diverse origini:

  • traumatica: un’esperienza negativa con un oggetto può influenzare il rapporto che si avrà in futuro con questo particolare oggetto. La fobia insorge sia nei confronti dell’oggetto che di tutti quegli oggetti o situazioni che ricordano in qualche modo, anche solo simbolicamente, l’evento traumatico. 
  • fissazione: vi sono delle paure infantili che si manifestano in tutti i bambini, senza che siano considerate fobie, per esempio la paura delle onde del mare, del proprio cagnolino, ecc. Se però il bambino non ha modo di elaborare questi suoi timori, si può sviluppare in futuro una fobia.

Per comprendere cosa concretamente significhi soffrire di una fobia specifica riportiamo uno stralcio di un famoso caso clinico di Sigmund Freud, conosciuto come il Caso del piccolo Hans. Vediamo come le fobie si possono affrontare con la psicoterapia. Infatti sono tanti gli eventi e i disagi psicologici che possono essere elaborati e trattati grazie all’aiuto di un professionista per stare meglio e vivere più serenamente.

Hans e la sua fobia per i cavalli

Hans è un bambino di circa cinque anni che sviluppa una paura irrefrenabile per i cavalli. Come abbiamo già detto, infatti, la fobia specifica ha per oggetto anche gli animali. Tuttavia è importante sottolineare che una fobia è del tutto personale, dunque non deve colpirci che Hans ne sviluppò una per i cavalli, sebbene in base alla nostra esperienza risultino degli animali quieti e adorabili. Nel testo di Freud vengono riportati dettagliatamente i sintomi che il piccolo sviluppa sia alla vista che al pensiero di vedere un cavallo:

“L’8 Gennaio mia moglie pensa di condurlo a spasso con lei stessa […] Ma Hans comincia a piangere, non vuole andare, ha paura. Alla fine cede ma per strada è visibilmente impaurito. Ritornando dice alla mamma, dopo molti sforzi: avevo paura che un cavallo mi mordesse. […] Lo so. Domattina devo andare a spasso un’altra volta […] Il cavallo verrà nella mia camera”.

Più avanti leggiamo: “Ho paura se sto vicino al carro e il carro parte svelto svelto e se ci sto sopra e voglio saltare sulla tavola (la piattaforma) e vado via insieme al carro […] “Di quali cavalli hai più paura?” Hans: “[…] Ho paura soprattutto dei cavalli che hanno quella cosa sulla bocca” e poco dopo: “Anche i carri dei traslochi mi mettono paura di più” […]

L’origine della fobia del piccolo Hans

Questa fobia si era scatenata a seguito di un avvenimento accaduto quando il piccolo aveva quattro anni. Infatti, mentre passeggiava aveva visto cadere un cavallo che trasportava un carico pesante. Da quell’evento Hans aveva paura dei cavalli, in particolar modo di quelli con i paraocchi o che trasportavano carichi pesanti e ancora dei cavalli bianchi e grossi. La paura era tale che il bambino non voleva più uscire di casa e ricercava spesso la madre affinché lo coccolasse e lo rassicurasse.

Attraverso l’analisi portata avanti indirettamente da Freud, il bambino riesce a superare, tra le altre cose, anche la fobia per i cavalli

Come affrontare una fobia con la psicoterapia

Con questo esempio si vuole sottolineare l’importanza di rivolgersi ad un professionista, qualora ci si accorga dell’insorgere di una fobia, oppure quando l’ansia è tale da ostacolare la quotidianità. Ma per affrontare il proprio disagio bisogna innanzitutto essere in grado di riconoscerlo, ed in seguito pensare di intraprendere un percorso di psicoterapia. L’intervento di psicoterapia infatti interviene su tutto ciò che alimenta le fobie, aiutando la persona a liberarsi dall’angoscia provata e a ritornare a vivere una vita serena.

Marina Dei, Psicologa

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