venerdì, Maggio 10, 2024
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Testimonianze sulla tecnica meditativa della mindfulness da Walk with me

Il tema di questo mese per il progetto Tam Tam Psicoterapia sociale è la Mindfulness, che letteralmente significa attenzione o consapevolezza. Si tratta di un’attitudine che si coltiva attraverso una pratica di meditazione che porta la persona a porre l’attenzione in modo non giudicante al momento presente. 
Le testimonianze che leggiamo oggi riguardano un particolare modo di vivere nella quotidianità questa pratica, ma oggigiorno la mindfulness è una tecnica efficace, utilizzata anche in psicoterapia da professionisti del benessere psicologico per aiutare le persone a ritrovare serenità e affrontare e gestire momenti di stress nella loro vita. Negli ultimi anni infatti si sono sviluppati diversi trattamenti psicologici legati alla tecnica meditativa della Mindfulness. Questi hanno apportato diversi benefici a molteplici patologie psicologiche.

Walk with me: il potere del Mindfulness

In particolare ci soffermeremo su alcune testimonianze raccolte nel documentario Walk with me: il potere del Mindfulness. L’obiettivo è quello di approfondire maggiormente il concetto di Mindfulness, i suoi trattamenti ed i benefici che le persone ne traggono.

Il documentario

Innanzitutto il documentario riguarda il monastero di Plume village, nel sud della Francia guidato da Thich Nhat Hanh. Nel documentario, girato nell’arco di tre anni, è possibile vedere come viene praticata la Mindfulness, partendo dalla vita quotidiana dei monaci e dai loro rituali. Una delle prime scene mostrate riguarda la rasatura dei capelli da parte dei monaci, vista come una simbolica liberazione delle afflizioni; un vero e proprio rituale catartico. La voce narrante introduce dalla prima scena ciò che è il fulcro di questa tecnica meditativa: “Dietro tutte queste emozioni che altro c’è? Come posso arrivarci? Se non c’è nulla come posso essere certo che ci sia?”.

La giornata dei monaci si svolge per la maggior parte in silenzio, con ritmi lenti, scanditi dal rintocco di una campana. Questa, suonando ogni 15 minuti, fa si che ognuno si fermi e riporti se stesso al momento presente, affinché l’attività non venga svolta “con il pilota automatico”, ma con consapevolezza.

La vita del monastero

Ma il monastero non è chiuso in se stesso poiché ospita periodicamente molti riti: 

  • uno estivo di 4 settimane;
  • uno per giovani adulti;
  • uno per i laici più esperti;
  • uno invernale di 90 giorni.

Nel documentario infatti vengono mostrate le persone che ne prendono parte esplicando tutto il valore del Mindfulness. 

Alcune testimonianze

Una giovane donna intraprende questo ritiro con il proprio figlio: gli chiede scusa poiché dopo la morte del padre ha sfogato la sua rabbia su di lui e sul lavoro. Attraverso questo percorso, invece, ha capito di doversi concentrare di più sul presente, per il bene suo e del figlio.
Un altro momento molto toccante riguarda una domanda da parte di una bambina ad uno dei monaci. La bimba dice di essere triste a causa della morte del suo cagnolino e non sa come fare per non esserlo. Il monaco le risponde facendo un esempio: si vede una nuvola, dopo un po’ questa nuvola scompare e si pensa di averla perduta. In realtà non è così, infatti ha semplicemente cambiato forma ed è diventata pioggia. Così sarà anche per il suo cagnolino e lei sarà felice appena scoprirà la sua nuova forma.

Quali sono alcune tecniche utilizzate al suo interno

Le giornate in questi ritiri scorrono lente affinché si possa godere del presente.

  • Le persone possono svolgere lunghe passeggiate insieme nella natura, ossia la meditazione camminata, alla quale partecipano tutti, bambini inclusi. Al suo interno si compie ogni passo in modo lento e consapevole, immergendosi nel qui e ora delle sensazioni del corpo e del proprio respiro.
  • Un’altra tecnica meditativa che ci viene mostrata è la meditazione mindfulness che si pratica da seduti e ad occhi chiusi. In questo caso l’attenzione viene posta sul movimento dell’addome quando si respira o sulla consapevolezza del proprio respiro. Se ci si distrae da questo, la mente vaga, lo si accetta e si torna a porre attenzione sul respiro.
La meditazione mindfulness

Nel documentario viene mostrato proprio questo. Un giovane monaco si distrae momentaneamente dalla meditazione, si tocca più volte il capo e si guarda intorno. Poi torna a concentrarsi sul proprio respiro e sulla sua meditazione. Uno dei monaci, rivolgendosi ad uno dei partecipanti del rito afferma infatti: “La pratica del mindfulness ci aiuta a sentirci a casa nel qui e ora per imparare a vivere le nostre vite in modo più profondo”. Non mancano altre testimonianze di persone che, praticando la Mindfulness, hanno migliorato il modo di vivere la propria vita, in famiglia e al lavoro.

Mindfulness e stress da covid-19

Ancora, la Mindfulness può rappresentare una buona tecnica per raggiungere il benessere, anche in questo periodo di pandemia in cui  tutti siamo sottoposti alle misure di contrasto al Covid-19 che hanno stravolto la quotidianità in ambito lavorativo, sociale e familiare. Infatti il Covid-19 non solo colpisce la nostra salute fisica ma produce anche delle ripercussioni psicologiche, come ad esempio: la paura di contrarre il virus; il senso di solitudine e di abbandono durante il periodo di isolamento in casa per chi lo ha contratto o durante il lockdown dovuto alle misure di contenimento; la difficoltà a mantenere i propri legami sociali. 

Imparare la tecnica meditativa della Mindfulness può essere utile per alleggerire lo stress e un buon modo per prendersi del tempo per sé, soffermandosi sulle proprie emozioni in questo momento storico così particolare.

Marina Dei, Psicologa 


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