giovedì, Ottobre 3, 2024
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L’emotività nell’autismo: le cause dei comportamenti aggressivi

Come già accennato negli articoli precedenti tutti noi proviamo delle emozioni e dei sentimenti: una delle emozioni di base è la rabbia. Siamo ben consapevoli di essere arrabbiati con il nostro capo a seguito di un rimprovero ingiusto, con la mamma che non ci ha dato la cioccolata ecc. e potremmo reagire con comportamenti aggressivi che manifestano la collera che proviamo (sbattere la porta, urlare, ecc). Le radici del sentimento della rabbia possono essere rintracciate nella funzione adattiva che ha: è una difesa per sopravvivere nell’ambiente in cui si vive. L’aggressività rappresenta una delle possibili reazioni comportamentali alla rabbia, con cui l’individuo risponde a stimoli interni ed esterni. Per alcuni bambini o adolescenti con autismo però potrebbe non essere così facile riconoscere i propri stati emotivi, e dunque potrebbero non riconoscere i segnali e il motivo per cui capita di arrabbiarsi e di mostrare comportamenti aggressivi.

Cosa causa l’aggressività?

 L’aggressività può avere cause diverse come la frustrazione, l’ansia, agitazione, paura o confusione. Più nello specifico i bambini con autismo convivono con elevati livelli di ansia, poiché alcune volte la loro routine può essere sconvolta da alcuni eventi inattesi. Questo porta ad una più facile espressione dell’aggressività. Anche l’interazione sociale e lo stress che ne deriva fanno scaturire in loro sentimenti di frustrazione o rabbia.

Ad alimentare tali sensazioni di frustrazione e rabbia, ci sono le difficoltà a capire i comportamenti degli altri, così come l’esprimere le loro emozioni. Inoltre da non sottovalutare sono le difficoltà di comunicazione da parte del bambino. Infatti il bambino potrebbe non riuscire a dire alla propria mamma che ha mal di pancia, che ha sete, che sente freddo o che non gli piace la pasta e fagioli e che dunque lo porterebbero ad una sensazione di frustrazione.

In generale, l’aggressività può manifestarsi in modi molto diversi.

Come si manifesta?

L’aggressività può manifestarsi:

  • in forma verbale. Attraverso l’uso di parole e frasi che possono insultare, offendere o ferire se stessi oppure l’altro. Ad esempio, utilizzare parolacce, minacce oppure gridare.
  • in forma fisica o non verbale attraverso attività motorie. Ad esempio, lanciare oggetti, sputare, cercare di mordere o graffiare, dare calci, schiaffi o pugni verso se stessi, verso l’altro oppure gli oggetti dell’ambiente esterno.

Infatti, si parla di aggressività eterodiretta quando i comportamenti sono rivolti ad oggetti oppure ad altre persone e di aggressività autodiretta quando si aggredisce se stessi. Inoltre, altre manifestazioni sono legate ai comportamenti oppositivi in cui il bambino o il ragazzo si ostina a rifiutare qualsiasi richiesta venga rivolta.

Spesso, nell’Autismo gli scoppi di rabbia e comportamenti aggressivi possono manifestarsi con urla, pianti, con autolesionismo (picchiarsi, mordersi le mani). Ciò avviene anche in luoghi pubblici (ad esempio in un supermercato, un negozio, etc..), durare anche ore ed essere molto difficili da contenere.

Per questa ragione, possono rappresentare una delle problematiche più difficili da gestire per i genitori e per i familiari.

Cosa fare? L’importanza della rete socio-sanitaria di riferimento

Generalmente, i comportamenti aggressivi nei bambini o ragazzi con Autismo impiegano del tempo per svilupparsi e mantenersi stabili, diventando man mano sempre più frequenti e intensi. Sebbene anche gli scoppi di rabbia “comunichino” qualcosa, essi potrebbero diventare con il tempo comportamenti violenti ed essere pericolosi sia per gli altri ma soprattutto per il bambino o il ragazzo stesso.

Pertanto, è di fondamentale importanza intervenire nell’immediato, rivolgendosi alla propria rete socio-sanitaria di riferimento e tenendola sempre informata.

Insieme potrete lavorare su come gestire al meglio questi comportamenti, in particolare su quali strategie utilizzare ed eventualmente su quali comportamenti alternativi proporre.

Dott.ssa Rosamaria Satriano

Dottoressa in Psicologia  Dott.ssa Marina Dei, Psicologa

 


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