Comunicare con la persona con demenza
Nel decorso naturale della demenza, a prescindere dalla sua natura, una persona può gradualmente perdere la capacità di comunicare le proprie intenzioni e di comprendere quelle degli altri in modo efficace. Questa difficoltà può comportare una serie di problemi nel comunicare con la persona con Alzheimer o altra demenza sia per gli estranei che per i propri familiari, nonché una notevole frustrazione da parte della persona.
Le difficoltà possono variare notevolmente da persona a persona, ma alcune delle più comuni possono riguardare:
![Donna anziana che si asciuga le lacrime agli occhi con un fazzoletto, frustrata dal non riuscire a comunicare efficacemente i suoi bisogni, i suoi sentimenti.](http://www.tieniamente.it/wp-content/uploads/2019/09/jeremy-wong-1iP2NFMaMHU-unsplash-e1567688394278-948x1024.jpg)
● Difficoltà nel trovare le parole giuste per esprimersi
● Utilizzo di parole alternative, legate a quella che doveva essere espressa
● Difficoltà nel pronunciare determinate parole
● Problematiche nell’esprimere le proprie emozioni
● Difficoltà nel capire correttamente di cosa si sta parlando
● Trasgressione di alcune “norme di conversazione”: è possibile che si ignori una persona che sta parlando o che la si interrompa di continuo
Cosa fare?
Assicurarsi innanzitutto che le difficoltà non provengano da deficit dell’udito o della vista: una visita dal medico e l’utilizzo di supporti per l’udito o gli occhiali possono migliorare sensibilmente alcuni aspetti della comunicazione.
Buona parte della comunicazione avviene attraverso modalità non verbali
Nonostante si possa presentare un declino nelle abilità di ragionamento logico, è importante ricordare che le persone con demenza generalmente riescono a conservare bene una comunicazione legata alle emozioni e sentimenti.
Le parole che vengono utilizzate rappresentano solo il 7% del messaggio che viene recepito mentre il resto è occupato dalla gestualità, dal tono della voce, dalle espressioni facciali e corporee (Mehrabian, 1981).
Di conseguenza è fondamentale per i familiari comprendere l’importanza del linguaggio corporeo: sospiri, sopracciglia aggrottate, espressioni di disapprovazione possono essere facilmente recepite dalla persona con demenza.
Il consiglio è quello di mantenere la calma e concedere il tempo alla persona di comprendere quanto detto e di poter rispondere, utilizzando il contatto, quando appropriato, per comunicare vicinanza alla persona. (ad esempio una mano sulla spalla, un gesto di accoglienza)
![Particolare di un giovane uomo che stringe le mani di una donna anziana con alzheimer con intenzione di comunicare sicurezza.](http://www.tieniamente.it/wp-content/uploads/2019/09/hands-4344711_1920-1024x683.jpg)
Per comunicare efficacemente con una persona con demenza possiamo provare a:
- Parlare non troppo velocemente ed in modo concreto, evitando concetti troppo astratti
- Minimizzare le fonti di rumore per consentirgli di concentrarsi meglio (TV, radio, altre persone che parlano)
- Cercare di non sovrapporre le persone che parlano, in modo da seguire solo una conversazione alla volta
- Utilizzare delle informazioni-guida, specialmente quando si parla di un’altra persona (ad esempio: tuo marito Luca, tua figlia Anna)
- Mantenersi sempre in piena vista della persona con demenza quando ci si interagisce
- Cercare di mantenersi comprensivi rispetto alle dimenticanze: una ricorrenza può rimanere molto sentita anche se non se ne ricorda la data
Alcuni comportamenti da evitare invece sono:
- Parlare della persona come se non fosse presente lì
- Irritarsi per ricorrenze, cose o persone non ricordati
- Sottovalutare il grado di memoria richiesto per poter rispondere anche a domande apparentemente semplici (es.: come si chiamano i nipoti/figli)
- Sottolineare ciò che la persona non può più fare; suggerire invece azioni che la persona è ancora capace di fare
- Trattare la persona con sufficienza: possono esserci difficoltà nel capire cosa è stato detto, ma un tono di sufficienza può essere facilmente recepito emotivamente
- Ordinare di fare qualcosa
Adottare degli accorgimenti come questi può essere un punto di partenza per contenere l’agitazione e la frustrazione di non riuscire sempre a capirsi e contrastare l’isolamento sociale che ne deriva.
Dott. Danilo Atripaldi