sabato, Luglio 27, 2024
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Autismo ed inclusione sociale: le opportunità per l’inserimento lavorativo

Quando si parla di Disturbo dello Spettro Autistico, comunemente si pensa a bambini piccoli o adolescenti. Tuttavia i bambini e gli adolescenti crescono e diventano degli adulti. La famiglia, dunque, è messa a dura prova ed è spesso preoccupata per il futuro incerto del proprio figlio: Cosa farà da grande? Dove vivrà? Quali sono le possibilità disponibili? Una volta terminata la scuola, i ragazzi con autismo sembrano non avere prospettive oppure opportunità di inserimento lavorativo che possano offrire loro una maggiore autonomia, a parte le terapie riabilitative che occupano le loro giornate.

Perché è così difficile parlare di integrazione lavorativa?

La legge 112/2016, nota anche come “Dopo di noi” è une delle leggi più importanti che tutelano e garantiscono la promozione del benessere, dell’inclusione sociale e dell’autonomia delle persone con disabilità.

In particolare tramite questa legge viene istituito un Fondo per realizzare programmi ed interventi per diminuire l’assistenza continuativa e contemporaneamente promuovere in modo sempre maggiore l’autonomia dei disabili, soprattutto tramite l’inserimento di questi ultimi nei contesti lavorativi. Infatti nel testo è prevista anche l’attuazione di programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per l’autonomia anche tramite tirocini. In altre parole le Regioni hanno a disposizione dei Fondi provenienti dallo Stato al fine di promuovere l’assunzione delle persone con autismo per favorire sia l’inclusione sociale sia l’autonomia.

Tra opportunità e difficoltà

Inoltre, già nella legge 134/2015 Disposizioni in materia di diagnosi, cura e riabilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie, erano state introdotte delle norme volte alla promozione di progetti finalizzati all’inserimento lavorativo e sociale delle persone con autismo che ne valorizzino le capacità. Questo è un punto fondamentale poiché dovrebbe essere indispensabile sfruttare i punti di forza di ciascun individuo per permettere di inserirsi nella vita lavorativa. Anche e soprattutto tramite l’aiuto e l’accompagnamento della rete assistenziale che gravita attorno alla persona con autismo.

Nonostante queste agevolazioni e tutele introdotte dalla normativa vigente, permangono delle difficoltà nell’inserimento del mondo del lavoro:

  • Da un lato la comunicazione dipendente-datore di lavoro e l’integrazione tra i lavoratori stessi possono risultare difficoltose; 
  • dall’altro i lavoratori con autismo potrebbero essere soggetti al pregiudizio negativo radicato nella società.
L’inserimento lavorativo a piccoli passi

Dal momento che districarsi in questa materia è abbastanza difficile, l’inserimento dovrebbe essere compiuto a piccoli passi. Senza dubbio un supporto utile può essere fornito dalla rete socio-sanitaria nella quale la persona con autismo è già inserita. Ad esempio apposite figure specificatamente formate possono accompagnare la persona con autismo nell’inserimento lavorativo e facilitare alcuni step dell’inclusione quali:

  • la rilevazione di competenze e abilità della persona con autismo.
  • lo sviluppo delle competenze e delle abilità utili per il successivo inserimento lavorativo.
  • la personalizzazione delle attività ed eventualmente l’adattamento degli ambienti di lavoro.
  • Infine, l’inserimento nel posto di lavoro.

L’intero processo però deve tenere conto delle caratteristiche della persona con autismo. Dunque anche gli strumenti, i tempi, il numero di incontri devono essere modellati in base ad esse.

Quali sono le prospettive lavorative?

Nel corso del tempo fino ad oggi, stanno nascendo numerose nuove iniziative. Si tratta di progetti messi in atto da strutture come cooperative, associazioni, comunità e in altri casi di realtà nate proprio dai familiari con l’intento di creare nuove opportunità per i propri figli. Ad esempio, tra di esse rientrano:

Grazie a questo progetto, essi sono stati coinvolti nella produzione del Pomodorino del Piennolo D.O.P., dalla semina alla realizzazione delle conserve.

  • Specialisterne (“gli Specialisti”) è un’impresa che offre sblocchi professionali legati alla consulenza informatica per adulti con Autismo ad Alto Funzionamento oppure Sindrome di Asperger  dando la possibilità di entrare in contatto con grandi aziende. Questa iniziativa nasce in Danimarca da Thorkil Sonne dopo la Diagnosi di Autismo di suo figlio e si è diffusa man mano in 19 paesi diversi compresa l’Italia.

Generalmente, i ragazzi partecipano ad una formazione gratuita di qualche mese e allo stesso tempo le aziende sono formate e sensibilizzate sul tema della neurodiversità. A Milano, ad esempio, ha permesso l’assunzione di ben oltre 30 ragazzi.

Ed ancora…
  • PizzAut è il primo locale in Europa ad essere completamente gestito dai ragazzi stessi (camerieri, pizzaioli e responsabili di sala). Tutto è nato da Nico Acampora, il papà di un ragazzo con autismo insieme ad un gruppo di genitori nella stessa condizione con la speranza di poter riproporre questo progetto in altre città di Italia e di Europa.

A causa dell’emergenza da Covid-19, l’apertura del ristorante prevista per il 2 aprile è stata bloccata. Tuttavia, il progetto non si è fermato ed è stato creato il “Pizzautobus”, un food truck per preparare pizze in giro per tutta l’Italia.

Queste sono solo alcune delle iniziative create per favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico.

Autismo come risorsa e non come problema

Le persone con Autismo spesso manifestano capacità eccezionali che potrebbero essere utili per diversi settori aziendali. Ad esempio:

  • la capacità di ricordare le informazioni,
  • l’attenzione ai dettagli,
  • le abilità logiche e matematiche molto sviluppate,
  • o ancora l’accuratezza e la precisione con cui si svolgono attività manuali.

Queste capacità sono generalmente alla base degli interventi riabilitativi ed educativi per poter sviluppare nuove competenze e potenziare quelle già presenti e se adeguatamente potenziate, in base agli interessi della persona con autismo possono essere sfruttate per un possibile lavoro che sia piacevole e soddisfacente per sé stessa.

Dott.ssa Rosamaria Satriano, Dottoressa in Psicologia
Dott.ssa Marina Dei
, Psicologa


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