lunedì, Ottobre 7, 2024
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Teniamoci Attivi – Gioco musicale per persone con demenza: Musica in movimento

Il gioco Musica in movimento, proposto questa settimana per il programma Teniamoci Attivi, è un’attività musicale nella quale proviamo a dare voce ad uno dei punti più complessi della gestione della persona con demenza. Le emozioni infatti ci orientano nel tempo e nello spazio, ma in che modo possiamo aiutare il nostro caro con demenza se il deterioramento cognitivo mette in luce tutte le difficoltà e nasconde la sua parte più espressiva?

Spesso infatti i caregiver si confrontano con i problemi della vita quotidiana: le difficoltà a mangiare, a vestirsi, a impiegare il tempo, a r-esistere a tutti i problemi che un decadimento cognitivo comporta. Purtroppo queste vengono percepite come l’unico punto da gestire ed affrontare, per il modo impattante in cui si presentano nella quotidianità.

Lasciar emergere le emozioni

È importante però sottolineare che le emozioni perdurano in tutti i momenti della vita di un individuo. Nonostante le difficoltà ad esprimerle in una condizione di deterioramento cognitivo esse continuano a spingere l’individuo verso momenti di serenità o frustrazione, calma o agitazione, tristezza o felicità. La differenza sta proprio nel trovare momenti e spazi in cui è possibile lasciarli emergere, e in cui è possibile dare ad essi una voce, un’interpretazione possibile.

La musica come catalizzatore

In questo senso il gioco Musica in movimento tenta di offrire una possibilità a tutti i caregiver di uno spazio profondamente relazionale in cui ascoltare l’altro, mettersi nei panni del loro caro con demenza e comprenderne più intensamente i punti di forza, le difficoltà, le debolezze. La musica in questo senso diventa il catalizzatore principale di questo processo, poiché attività che per eccellenza offre una porta all’emozione, al movimento, all’introspezione.

Vorrei sottolineare che l’attività che proponiamo oggi si pone questo ambizioso obiettivo. Esso è realizzabile molto facilmente se ci poniamo in una condizione di ascolto, libera dal pregiudizio. Il gioco in sé è estremamente semplice, ma proprio per questo estremamente serio.
L’attività consiste infatti nello scegliere una musica e “danzarla”, nel senso di accompagnarla con gesti semplici e che ne seguano il ritmo, e imitare i gesti del nostro familiare con demenza.  

Movimento in famiglia

È un’attività che si può realizzare in gruppo, con tutta la famiglia. Infatti ogni membro del gruppo avrà un suo personalissimo modo di muoversi e percepirà in modo soggettivo le musiche. Inoltre, ogni modo di muoversi comprenderà naturalmente la corporeità dell’individuo. Noi ci muoviamo a seconda del nostro corpo e di come esso ci rende facile determinati movimenti. Se abbiamo dolore al braccio destro, probabilmente utilizzeremo senza pensare il sinistro.

Imitazione dell’altro

Questo gioco mette in moto e stimola diversi aspetti cognitivi, motori, emotivi. In particolare lavoreremo sull’imitazione dell’altro. Sembra banale, ma in realtà essa comprende in maniera naturale alcune funzioni fondamentali nella vita di tutti i giorni e soprattutto di tutti noi. Imitare necessita infatti di avere la piena attenzione e di attivarsi per ascoltare l’altro in maniera approfondita. Attiva il cosiddetto sistema dei neuroni specchio e consente un’attivazione passiva dello stesso, poiché il neurone si comporta “come se” stesse eseguendo i movimenti che vede. In un certo senso è la forma di relazione primaria dell’uomo, poiché i primi movimenti vengono eseguiti da ognuno di noi imitando l’altro e questo meccanismo resta iscritto in noi fino alla fine dei nostri giorni. L’imitazione dell’altro è la condizione sine qua non necessaria alla relazione, non possiamo capire gli altri se non siamo in gradi di “metterci nei suoi panni”.

Infatti, secondo elemento consequenziale all’imitazione è la comprensione dell’altro, che in questo esercizio avviene in un modo naturale e ad un livello emotivo ed espressivo. È questa comprensione e condivisione della condizione altrui l’elemento più difficile da elaborare per il nostro caro con demenza.

Stare insieme all’altro

Il quesito che si pone alla base da parte dei caregiver è spesso “non lo capisco più, non è più lo stesso”. Inevitabilmente un declino cognitivo modifica alcuni aspetti dell’altro ma allo stesso modo un gioco come questo può offrire una nuova modalità d’ascolto che quotidianamente ignoriamo. Questo gioco infatti sfrutta quanto più c’è di naturale nella nostra vita: stare insieme all’altro. E grazie a questo, creare un ambiente il più possibile sereno, felice e capace di contenere e mitigare le difficoltà quotidiane.

Dott. Agostino Borroso – Musicoterapeuta, Dottore in Psicologia
Dott.ssa Martina Scognamiglio – Musicoterapista

Per la playlist Emozioni in musica, utile per avere spunti sulle canzoni da ascoltare per questo gioco, clicca sul pulsante rosso.


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