martedì, Novembre 12, 2024
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Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo: sfatiamo alcuni luoghi comuni

In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo, che sarà il 2 aprile, abbiamo pensato di sfatare alcuni luoghi comuni su questo disturbo. Troppo spesso abbiamo sentito dire che l’autismo è causato dai vaccini oppure da una mamma poco affettuosa, e molto più spesso ci abbiamo creduto. Come accade quasi sempre queste affermazioni non sono che stereotipi. Grazie al prezioso contributo della dott.ssa Maria Antignano, psicologa e analista del comportamento BCBA, andiamo a sfatare questi falsi miti infondati:

1. Le persone con autismo non parlano

“Probabilmente questo stereotipo nasce dal fatto che uno dei campanelli dall’allarme del disturbo dello spettro autistico è un ritardo del linguaggio. I genitori, o a volte gli insegnanti, si rendono conto che “c’è qualcosa che non va” perché il bambino non ha un vocabolario esteso come quello dei coetanei. In realtà non è il ritardo del linguaggio che caratterizza l’autismo.

L‘autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da un deficit della comunicazione nell’interazione sociale e da comportamenti ristretti e ripetitivi. Questo vuol dire che non necessariamente un bambino con disturbo del linguaggio ha l’autismo, ma soprattutto non per forza un bambino che impara a parlare non ha più l’autismo. Infatti un bambino nello spettro può imparare a parlare, ma avere comunque un deficit nella comunicazione e nell’interazione con l’altro. Per esempio nel sostenere una conversazione, nel condividere interessi ed emozioni, nel contatto visivo con l’interlocutore. Il deficit quindi riguarda la comunicazione e non il linguaggio.”

2. L’autismo è causato dai vaccini

“Si pensa che l’autismo sia causato dai vaccini perché c’è un fattore temporale che accomuna i vaccini e il momento in cui i deficit che caratterizzano l’autismo si manifestano. Questa accade perché nella maggior parte dei casi questi deficit si manifestano intorno a un anno e mezzo/ due anni ed è lo stesso lasso temporale in cui un bambino viene vaccinato. Succede, spesso, che dopo il vaccino si manifesta il deficit e questo viene scambiata come una reazione causale. In realtà non è così e soprattutto non ci sono studi scientifici che dimostrano questa relazione causale. Tanto è vero che ci sono bambino con disturbo dello spettro autistico che non sono stati vaccinati per scelta genitoriale.

Quello che si sa è che l’autismo è un disturbo multifattoriale, vuol dire che il manifestarsi dei deficit dipende da diversi fattori e dall’interazione di questi: in primis fattori genetici, e poi fattori ambientali. La ricerca scientifica consente di avanzare soltanto ipotesi che comunque non sono state confermate. Per cui le cause dell’autismo restano sconosciute e al momento non esiste nemmeno un marker biologico per l’autismo. Ciò vuol dire che i fattori genetici hanno un ruolo nell’autismo, ma non sono stati ancora individuati. Tanto è vero che la diagnosi dell’autismo non si basa su aspetti biologici, ma si basa sul comportamento osservato.”

3. L’autismo ha un’incidenza in crescita

“In Italia l’incidenza è pari all’1%, una persona su 100 ha autismo e la prevalenza è maggiore nei maschi. C’è una maggiore incidenza nei maschi rispetto alle femmine, che sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Questo ci riporta alla componente genetica di cui sopra.

Non è vero che l’incidenza di autismo è in crescita, molto semplicemente sono cambiati i criteri diagnostici. Per cui probabilmente in precedenza c’era un’incidenza pari di autismo ma non era classificata come tale. Se si osserva un aumento, molto probabilmente è dovuto ad un cambiamento nei criteri diagnostici per cui prima se un bambino presentava determinati deficit non era classificato come bambino con disturbo dello spettro autistico ma gli veniva diagnosticato un altro disturbo del neurosviluppo.”

4. I bambini con autismo sono geni

“Bisogna innanzitutto sottolineare che quando si parla di autismo in realtà stiamo parlando di disturbo dello spettro autistico. Per cui dire che un bambino ha il disturbo dello spettro autistico vuol dire inserirlo all’interno di una panoramica, nel senso che l’autismo si manifesta in maniera diversa. Ha alcune caratteristiche come il deficit nella comunicazione e nell’interazione e comportamenti ristretti e ripetitivi, ma l’intensità del deficit può variare. Infatti si riconoscono diversi livelli di gravità, per cui non si può fare un discorso generalizzato come questo.

Una delle caratteristiche delle persone con autismo sono comportamenti ristretti e ripetitivi che possono configurarsi in quelli che sono degli interessi assorbenti. Questo associato ad un deficit nell’interazione sociale, può far si che una persona con un livello basso di autismo coltivi un determinato interesse e diventi un genio rispetto a quella particolare area di conoscenza; il che va a combinarsi poi con il mancato interesse verso la socializzazione e l’interazione. Pertanto può configurarsi un quadro per cui una persona con autismo può apparire un genio in un determinato campo. In verità ci sono nel mondo persone di spicco che nel loro campo sono molto rilevanti ed hanno autismo.”

5. L’autismo è causato dalla anaffettività della madre

“L’ultimo dei nostri cinque luoghi comuni sull’autismo è quello della madre anaffettiva. Una teoria degli anni ’70, mai stata verificata e non ha nessuna base scientifica che era denominata teoria della mamma frigorifero. Si riteneva che a rendere i bambini autistici fosse la mancanza di calore materno e l’anafettività della madre, ovvero la mancanza di supporto emotivo. Si pensava quindi che il bambino con autismo avesse una mamma fredda e assente e che non era in grado di creare un legame affettivo con il figlio.

Questa teoria non ha nessun fondamento e base scientifica perché, ribadendo quanto detto prima l’autismo è un disturbo multifattoriale deriva da un’interazione di fattori biologici e ambientali. Non è colpa della madre o dello stile genitoriale se il bambino ha il disturbo dello spettro autistico o meno. La qualità del rapporto tra madre e figlio non è collegato allo sviluppo dei deficit caratteristici dell’autismo e in verità nella maggior parte dei casi il legame con il genitori e il bambino con autismo è sempre molto caloroso.”

Sabato 2 aprile 2022 ricorre la Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo ed è fondamentale accrescere la consapevolezza di tutti rispetto a questo tema sia attraverso la comunicazione che attraverso la giusta informazione. L’obiettivo di decostruzione dei luoghi comuni in realtà sottende ad una più importante causa: quella di rompere le false narrazioni che in maniera indiretta influiscono sui nostri comportamenti verso la neurodiversità.

Fabiana Boccanfuso, staff comunicazione TAM


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