venerdì, Marzo 29, 2024
AnzianiAnzianiDemenzaDisabilitàinformazioneIntegrazione socialeStimolazione cognitiva

Demenza e prevenzione: gli aspetti positivi delle relazioni sociali

Le relazioni con altre persone costituiscono una parte importante della vita di ognuno di noi. La capacità di costruire legami è fondamentale non solo per promuovere la collaborazione con l’altro, ma soprattutto perché siamo esseri sociali, per cui vivere in armonia con gli altri ci fa stare bene. Anche da adulti le relazioni costituiscono un contributo significativo al proprio benessere. In particolare coltivare le proprie relazioni sociali anche in età adulta e nella terza età può giocare un ruolo importante nella prevenzione di condizioni neurodegenerative come l’Alzheimer o la demenza. 

L’isolamento e suoi effetti

L’invecchiamento oppure una condizione di demenza possono portare ad una diminuzione dei contatti sociali. Nel caso in cui le occasioni di socializzazione vengano a mancare, la persona può sentirsi sola. Pertanto percepirsi come isolati ha un impatto negativo sulla salute: sviluppare un senso di solitudine può essere un fattore di rischio per condizioni mediche come Demenza o malattie cardiovascolari. Una condizione di isolamento sociale potrebbe avere degli effetti anche a lungo termine sul funzionamento cognitivo. Persone che riescono a mantenere i contatti con altre persone possiedono una maggiore riserva cognitiva

Gli aspetti positivi del contatto sociale

Il contatto sociale sembrerebbe invece avere diversi aspetti positivi, soprattutto in tarda età. Al contrario il senso di solitudine potrebbe portare a non prendersi cura adeguatamente di sé: una persona che si sente isolata può adottare abitudini alimentari scorrette o smettere di fare esercizio fisico. Perciò sembra che avere delle relazioni sociali porti dei vantaggi, non solo nella prevenzione di una diagnosi di demenza, ma anche nel promuovere un sano invecchiamento.

Il crescente interesse per questi temi è dato dall’efficacia che la socializzazione può avere nel prevenire l’insorgenza di condizioni mediche. Al momento non vi sono dei programmi specifici per contrastare l’isolamento. Tuttavia è utile osservare qualche accorgimento per favorire il contatto sociale.

Ecco quali sono:
  • Partecipare ad attività di volontariato.
    Aiutare altre persone si aggiunge al beneficio dello stare insieme agli altri. L’impatto del proprio contributo può motivare a rimanere in contatto con gli altri. A prescindere dai diversi scopi, il proprio benessere può beneficiare dal proprio impegno per il sociale.
  • Svolgere attività in gruppo.
    Esporsi al contatto con gli altri può contribuire a mantenere attivi i propri legami con gli altri. Passioni o interessi in comune promuovono lo scambio di idee e la coesione tra i membri di ogni gruppo. Sentirsi parte di una comunità può coinvolgere una persona, prevenendo il proprio sentirsi isolata.
  • Coltivare legami familiari.
    Con l’avanzare dell’età, i legami familiari assumono maggiore importanza tra i contatti familiari. Un contatto periodico con i propri cari aiuta a non farli sentire abbandonati o trascurati.
La cura di sé attraverso gli altri

Per concludere, avere uno stile di vita attivo, che includa un tempo da dedicare ai rapporti sociali ed alla condivisione con gli altri, è una importantissima risorsa per prevenire condizioni mediche come la demenza o altre patologie. La cura di sé passa anche attraverso il modo con cui conviviamo con gli altri e per questo non bisogna sottovalutare la rilevanza che le relazioni sociali hanno nella nostra vita. Soprattutto con l’avanzare dell’età, il raggiungimento del proprio benessere fisico e mentale può diventare una realtà attraverso abitudini che contribuiscono a tenere attivi mente e corpo.

Dott. Danilo Atripaldi, psicologo


Seguici sui nostri social

facebook tam associazione
facebook tam cooperativa
instagram tam
youtube tam